Da uno studio condotto dall’organizzazione Piepoli, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, su commissione di ANAS S.p.A. vengono resi noti da quest’ultima i dati che rivelano la causa principale degli incidenti stradali, ovvero, la distrazione. Indotta, da una parte, da quelli che sono i cosiddetti fattori fisiologici/soggettivi come eccessiva stanchezza, mancanza di sonno, stile di vita non regolare, alterazione dei ritmi sonno-veglia. Dall’altra, emerge con chiarezza che la causa principale che induce alla distrazione e dunque conseguentemente agli incidenti stradali è l’uso eccessivo dello smartphone, che distoglie totalmente l’attenzione dalla guida. Ad onor del vero, il fenomeno, purtroppo, non riguarda solamente gli automobilisti, ma addirittura motociclisti e ciclisti. Quindi, distrazione ed irresponsabilità e per la propria incolumità e per quella altrui.
Dato che i fattori soggettivi rivestono un grande peso nel verificarsi di eventi come gli incidenti stradali, sta emergendo una necessità di maggiore informazione, a tutti i livelli, sull’importanza delle condizioni psicologiche mentre si è alla guida. Infatti, gli stati emotivi alterati, lo stress, il nervosismo, vanno opportunamente mantenuti sotto controllo. Soprattutto nel traffico cittadino, sono proprio gli stati psicologici instabili le maggiori cause del non rispetto del codice della strada, dell’esplodere di fenomeni di irrazionalità alla guida e del verificarsi di incidenti purtroppo anche mortali. Di non secondo conto è stato in questo stesso studio, l’osservazione dell’influenza che hanno l’assunzione delle sostanze stupefacenti e alcool che, alterando lo stato di coscienza, aumentano in maniera esponenziale le probabilità del verificarsi di incidenti mortali e situazioni pericolose sulle strade. Come abbiamo avuto notizia in svariati fatti di cronaca, quest’estate.
